Il turismo è un fatto sociale in grado di mettere in relazione persone anche molto lontane, ma per coloro che si sono dovuti allontanare da casa per motivi familiari o di lavoro, diventa un’emozione che va oltre il viaggio stesso, un ritorno alle radici della propria cultura e del proprio essere. Questo legame imprescindibile con le proprie origini è una vera motivazione di vacanza, un valore smisurato per il turismo del nostro Paese. La scelta di tornare per visitare parenti ed amici, infatti, ogni anno muove ben 10 milioni di viaggiatori dall’estero verso l’Italia, verso i luoghi nativi delle loro nonne e dei loro genitori.
Possiamo dire che il turista delle radici per antonomasia è colui che, nonostante sia nato in un Paese estero ed abbia vissuto gran parte della sua vita lontano dall’Italia, non ha mai dimenticato i racconti della nonna quando era bambino I racconti di un sole, di colline, di vigneti e di mare che non erano uguali in qualunque altra parte del mondo e quel Santo Protettore che la nonna si era porta sul petto durante il suo lungo viaggio verso nuovi orizzonti. Quel Santo che veniva portato sulle spalle percorrendo le strade del Paese durante le feste patronali. Le feste patronali e le danze tradizionali e riecco il ricordo dei profumi della cucina che salivano in cielo.
Percorrendo l’ Italia, da sud a Nord, o da Nord a Sud ogni 20 chilometri in tutta la nostra penisola, il turista può trovare un borgo, una città, un luogo pieno di attrattive artistiche e culturali, può cibarsi delle più variegate specialità culinarie della tradizione e ogni fine settimana non manca una festa patronale dove potere incontrare i parenti e gli amici di un tempo.
I discendenti di seconda e terza generazione intraprendono un viaggio alla ricerca delle loro origini, un ritorno al passato dei loro avi ricco di emozioni e ricordi di racconti ormai perduti, da condividere di nuovo con le comunità di partenza.
Legato al progetto del turismo delle radici nel prossimo autunno verrà varato un progetto per digitalizzare tutto quello che è turismo con una app per geolocalizzare i l luoghi di interesse turistico.
Il nostro Gruppo ha creato una sinergia di piattaforme digitali per rendere leggibile questa ricerca. Un nostro modo di interagire con i turisti.
Troverete le vostre risposte su:
https://www.qualityoflifemc.com
https://www.turismodelleradici.net/
https://www.greenqualitaly.com
La Regione Sicilia ha dato una certa importanza allo sviluppo turistico anche tramite il turismo delle radici
I borghi della Sicilia, cuore dei territori, evidenziano le millenarie presenze di comunità ricche di storia, cultura, tradizioni, e si confermano come punto di riferimento per la crescita di un turismo etico, responsabile e sostenibile, capaci di creare autentiche esperienze, relazioni ed emozioni nei viaggiatori. Molti dei flussi migratori verso l’argentina hanno avuto come base di partenza proprio i tanti piccoli borghi dell’entroterra, tra cui citiamo come esempio il piccolo comune di Basicò un piccolo borgo di 580 abitanti, situato tra i Monti Nebrodi e Peloritani. Il paese ha diverse risorse attrattive, da quelle culturali a quelle enogastronomiche ( olio e la sua famosa PROVOLA )
Riguardo al turismo delle radici, il Comune di Basicò (Vedi INFO greenqualitaly.com) riconosce le potenzialità di questa forma di turismo, anche se non si è ancora strutturato per specifiche attività per questo target. Il caso in esame è singolare, in quanto a ravvivare il legame tra il comune di origine e le comunità in Argentina è la voce di una discendente di una emigrata basicotana attraverso un libro: ‘Nonna Francesca’, scritto da Francisca Galeano e Vénera Mannino. La prima autrice, nata a Mendoza, è nipote della protagonista del racconto, originaria di Basicò ed emigrata in Argentina, ritornata in Sicilia per diversi anni e poi nuovamente emigrata.
Primo rapporto sul turismo delle radici in Italia, Sonia Ferrari-Tiziana Nicotera Ed. EGEA 2021